La Settimana Santa in Puglia

La Settimana Santa è una festività molto sentita in Puglia. E’ uno dei momenti di maggiore coinvolgimento spirituale per la comunità religiosa.

Il Giovedì Santo segna l’inizio del Triduo Pasquale, la celebrazione liturgica che culmina con la Resurrezione di Cristo nella notte di Pasqua. Durante il Triduo Pasquale, si celebrano diverse liturgie, tra cui la Veglia Pasquale nella notte di sabato.

Durante il Giovedì Santo si commemora l’Ultima Cena di Gesù con i suoi discepoli e l’istituzione dell’Eucaristia.

In Puglia, è caratterizzato da una serie di riti e tradizioni religiose. In alcune chiese viene riprodotto il gesto di Gesù che lavò i piedi ai suoi discepoli durante l’Ultima Cena. Il sacerdote lava i piedi di alcuni fedeli, riproducendo il gesto di umiltà e di servizio che Gesù volle insegnare ai suoi discepoli.

La visita ai sepolcri è una delle tradizioni più radicate della Settimana Santa e del Giovedì Santo in particolare. Questa pratica consiste nella visita delle chiese e dei luoghi di culto dove è stato allestito un sepolcro simbolico in cui viene custodita l’ostia consacrata durante la Messa della Cena del Signore, celebrata nella sera del Giovedì Santo. Figure caratteristiche di questa tradizione sono i “Perdoni”, in genere appartenenti alle Confraternite, che girano in coppia con il volto coperto da un cappuccio bianco, che si spostano scalzi da una chiesa all’altra per pregare davanti ai sepolcri. Caratteristico è il loro inchino nel momento in cui avviene il cambio tra le due coppie davanti al sepolcro.

Nella città di Grottaglie, i perdoni vengono chiamati “bubbli bubbli”. L’origine del termine non è certa ma si pensa che derivi dalla parola “bubbolo”, un tipo di sonaglio sferico d’ottone utilizzato, nell’antichità,  dai confratelli durante la questua.

In molte città e paesi della Puglia, si svolge la processione dell’Addolorata, durante la quale viene portata in processione la statua della Vergine Maria Addolorata.

La Processione dell’Addolorata a Taranto, che si snoda per le vie del centro storico, rappresenta uno dei momenti più suggestivi e coinvolgenti della tradizione religiosa tarantina.

La processione prende il via dalla Chiesa di San Domenico, dove si trova la statua dell’Addolorata, realizzata nel XVIII secolo dallo scultore napoletano Francesco Pagano. La statua viene portata in processione attraverso le vie del centro storico di Taranto, accompagnata dalla banda musicale e da un lungo corteo di fedeli.

Durante la processione, la statua dell’Addolorata viene esposta in diverse chiese e luoghi di culto, dove i fedeli si fermano per pregare e meditare sulla Passione di Cristo. Tra i momenti più suggestivi della processione, vi è la sosta presso il Palazzo del Governo, dove la statua dell’Addolorata viene rivolta verso il mare, in segno di supplica per la protezione dei marinai e dei pescatori.

Taranto – Processione dell’Addolorata

La processione si conclude nella mattinata del Venerdi Santo, quando la statua viene riportata nella Chiesa di San Domenico, dove rimarrà esposta fino alla sera, quando si svolgerà la processione dei Misteri.

Un’altra tradizione molto sentita è la “Processione dei Misteri”, durante la quale gruppi di devoti portano in giro per la città, statue raffiguranti la Passione di Cristo, in un clima di grande devozione e partecipazione popolare.

La rappresentazione dei misteri nella tradizione religiosa della Settimana Santa ha radici antichissime ed ha subito nel corso dei secoli numerose evoluzioni e trasformazioni.

In epoca medievale, ad esempio, la rappresentazione dei misteri era un vero e proprio spettacolo teatrale che veniva messo in scena all’interno delle chiese o in spazi appositamente allestiti. In queste rappresentazioni, gli attori recitavano le parti dei personaggi biblici, indossando costumi e maschere.

Erano veri drammi a carattere religioso che furono però vietati con il Concilio di Trento. A metà Cinquecento, allora, per ovviare a questo divieto, le rappresentazioni furono trasformate in processioni, dove statue di legno o di cartapesta presero il posto degli attori.

Sicuramente la processione dei Misteri più suggestiva ed emozionante è quella che ha luogo a Taranto, dove i confratelli del Carmine, vestiti in abito bianco, scalzi ed incappucciati, camminano a passo lento, intonando canti e lamenti creando così un’atmosfera di pathos.

La Processione dei Misteri inizia il venerdì Santo alle ore 17. Il ‘troccolante’ apre il corteo dalla porta della Chiesa del Carmine, seguito dalla banda che scandisce la marcia funebre e dal gonfalone nero, sul quale da un lato è rappresentato un angelo e dall’altro il volto di Gesù con la corona di spine. Le statue (Cristo, l’Ecce Homo, la Cascata, il Crocefisso, la Sacra Sindone, Gesù Morto, l’Addolorata) sono portate in spalla dai confratelli per tutta la notte, fino alle 9 circa del sabato mattina, quando rientrano nella chiesa del Carmine, annunciati dai tre consueti colpi di bastone al portone da parte del “troccolante”.

Articolo di Mariarosaria Brucoli
Fotografie di Francesco Menzera e Mirko Menzera

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